Ieri sera canzone nuova per la Prato Gospel School. Bella, ma molto complicata, una serie quasi infinita di ripetizione di questa sola frase, con tantissime varianti nella melodia, e chi potrà mai ricordare tutto? Una canzone che cambia, risuona, rimbalza ora da una parte, ora dall’altra, ora cresce, ora è un sussurro lieve, ora è semplice come una canzoncina da bambini, ora è complessa, come il cuore dell’uomo.
Forse perché ci sentiamo costantemente stranieri, o forse perché abbiamo sete di chissà cosa, forse perché sono mille le porte che ci si sono chiuse davanti ed abbiamo bisogno di trovarne almeno una aperta, o perché ci sentiamo soli, in questo lungo cammino, e vorremmo qualcuno accanto a noi… forse perché abbiamo soltanto bisogno di pace, di potersi sedere e dire: “Ecco, sono arrivato”,
Better is one day in your course than thousand elsewhere. (E’ meglio un giorno nei tuoi atri che mille altrove)
Canto di pellegrinaggio (Salmo 84)
Quanto sono amabili le tue dimore,
Signore degli eserciti!
L’anima mia languisce
e brama gli atri del Signore.
Il mio cuore e la mia carne
esultano nel Dio vivente.
Anche il passero trova la casa,
la rondine il nido,
dove porre i suoi piccoli,
presso i tuoi altari,
Signore degli eserciti, mio re e mio Dio.
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
Passando per la valle del pianto
la cambia in una sorgente,
anche la prima pioggia
l’ammanta di benedizioni.
Cresce lungo il cammino il suo vigore,
finché compare davanti a Dio in Sion.
Signore, Dio degli eserciti, ascolta la mia preghiera,
porgi l’orecchio, Dio di Giacobbe.
Vedi, Dio, nostro scudo,
guarda il volto del tuo consacrato.
Per me un giorno nei tuoi atri
è più che mille altrove,
stare sulla soglia della casa del mio Dio
è meglio che abitare nelle tende degli empi.
Poiché sole e scudo è il Signore Dio;
il Signore concede grazia e gloria,
non rifiuta il bene
a chi cammina con rettitudine.
Signore degli eserciti,
beato l’uomo che in te confida.