Bene, ho perso il conto di quante volte sono che provo a scrivere qualcosa sulla trasferta del JoyfulVoices Gospel Choir, “il coro dove vado a far confondere”, al Festival Gospel a Lucca (http://www.joyfulangels.it/programma.htm ).
E dunque, cos’e’ stato per me questo Lucca Gospel Festival?
Strade cercate, palazzi trovati, scale salite, sorrisi e strette di mano dati e ricevuti, scale discese (abbiamo pensato che qualcuno ci facesse fare tante scale per farci perdere il fiato e fare brutta figura) acqua presa, tutti i Joyful, sole preso, musica che rimbomba, Leonardo, sound check imprevisti, messa gospel, cantare, cantare, concorso, torna indietro al parcheggio dove hai lasciato il portafogli in bella vista, pizza, amici,
Alessio, cerca San Frediano, amici, amici, stradine di chissa’ dove sono, spogliatoi improbabili, porte che sbattono, auspici un po’ troppo forti, lacrime e commozione, gioia, allegria, tranquillità improbabile, amici, ancora amici, wc chimici, wc occupati, senti questi come son bravi, birra, Lilla, bottigliette d’acqua, tuniche, sudore (non so perche’ mi sia venuto spontaneo questo accostamento) disguidi (qualcosa deve succedere, no?) vino locale, ostelli della gioventu’, direttori di cori, musica estemporanea in attesa,Vijai e company, un Oh, happy day incredibile, Tutti i Joyful, un po’ di tristezza…. e poi ti ritrovi in macchina da solo, e forse è una fortuna, e stai tornando a casa nella notte, dopo il concerto di Cheryl Porter. 50 chilometri, e il tempo per ripensare a tante cose, a tirare due somme, anzi, una sola: Sei felice? Sì, sono felice.
Non so se riesco ad enumerare le cose poer le quali sono felice. Forse per tutte quelle che ho scritto sopra, un lungo elenco, e anche perchè il coro col quale ho l’onore di cantare ha fatto una buona figura, direi davvero buona, per quanto stare da questa parte del coro non aiuta molto a capire. Vorrei aggiungere anche che (e questo non dipende solo dai Joyful di Prato) che ho trovato un clima molto bello, di amicizia, di condivisione. Mi è parso non di competizione, sinceramente, anche se certamente ogni corista, ogni coro, ogni direttore, hanno dato il meglio di se’ stessi.
Dunque, cosa rimane da fare? Chiarito il fatto che mi rendo conto di non aver esaurito il tema, di dovermi rifugiare in un inventario che è freddo, solo perche’ su ciascuna voce ci sarebbe da scrivere e scrivere, e io non ne sono minimamente capace, e vorrei che nessuno prendesse questo fatto come una ingiustizia nei suoi particolari confronti, vorrei che ciascuno accettasse il mio sincero GRAZIE per tutto cio’ che e’ stato. Tutti. Leonardo, Alessio, ogni corista, e poi quelli che hanno permesso questa esperienza, e coloro che abbiamo incontrato, quelli coi quali abbiamo cantato notte e giorno, quelli coi quali abbiamo battuto le mani a tempo, quelli coi quali abbiamo applaudito, pregato, ascoltato.
Grazie a tutti voi che avete portato il vostro cuore a Lucca.
Grazie, che mi avete portato con voi.